San Gregorio Armeno - presepi e botteghe storiche
Il cuore pulsante di Napoli nel periodo natalizio
Non c’è turista che capiti a Napoli nel periodo di Natale che non chieda indicazioni sul tempio a cielo aperto dei presepi: San Gregorio Armeno.
Il fulcro dell’artigianato delle feste ruota tutto intorno alla chiesa, situata nel centro storico, una delle più sontuose della città.
San Gregorio Armeno: storia del viaggio di una reliquia
La storia vuole che nel 311, San Gregorio d’Armenia o Gregorio I l’Illuminatore salvò la vita del re malato d’Armenia. Divenne, così, il vescovo del primo Paese cristiano al mondo.
Nell’VIII secolo a Bisanzio (la moderna Istanbul), la crisi dell’iconoclastia scuote il cristianesimo. L’imperatore Leone III proibisce l’uso di immagini di Cristo, della Vergine Maria e dei santi e ne ordina la distruzione.
Molti religiosi si rifiutano di sottomettersi. Associano l’iconoclastia a un’influenza ebraica e musulmana sul cristianesimo. Fuggono per terra e per mare.
Le monache si imbarcano con le reliquie di San Gregorio d’Armenia. Giunte a Napoli, fondano il monastero di San Gregorio Armeno nell’VIII secolo su un antico tempio romano dedicato a Cerere (dea dell’agricoltura, dei raccolti e della fertilità).
Il gioiello barocco di Napoli
La Chiesa di San Gregorio Armeno risale al 1574. È stata ampliata e ridecorata, poi, nel XVII secolo.
Da allora è una delle chiese barocche più sontuose del capoluogo partenopeo. L’interno è opera di Nicolò Tagliacozzi Canale.
I chiostri a Napoli hanno un sapore di paradiso: come il chiostro della Certosa di San Martino e quello di Santa Chiara, San Gregorio Armeno non fa eccezione e offre un piacevolissimo momento di relax. Tra i profumati alberi di limoni, una statua in marmo raffigura Gesù circondato da delfini e creature marine.
Informazioni pratiche
San Gregorio Armeno è una chiesa, monastero e chiostro situata nel centro storico di Napoli.
Al suo interno, è vietato scattare foto o filmare.
Indirizzo: Via San Gregorio Armeno 44
Orari di apertura: tutti i giorni dalle 9:30 alle 24:00.
Biglietto: gratis.
San Gregorio Armeno: la via della Natività
San Gregorio Armeno deve la sua fama al fatto di essere la strada della Natività e rappresenta una meta turistica di richiamo internazionale, durante il periodo natalizio, quando riacquista tutto il suo straordinario fascino e potere suggestivo.
Su ogni lato della via, infatti, si aprono le botteghe dove i maestri artigiani costruiscono a mano non solo presepi ma anche pastori, accessori e tutti gli elementi che servono per preparare un caratteristico presepe napoletano. Un viaggio che ha il profumo del caffè misto a quello dell’incenso e del muschio, richiami di sacro e profano, tra colori e forme dell’arte del presepe. Un’esperienza imperdibile sia dal punto di vista multisensoriale sia sotto il profilo culturale.
Le botteghe presentano il loro biglietto da visita fatto di stand e strutture espositive cariche di statuine di ogni tipo di pastori, riproduzioni di antichi presepi, grotte, pozzi e ponti, decorazioni in sughero, abitazioni, locande e botteghe, animali, accessori, strumenti, e ogni tipo di frutta, verdura, alimenti e utensili.
Ogni anno si aggiungono statuine che riproducono fedelmente le sembianze di personaggi illustri dei nostri giorni: politici, calciatori, cantanti, attori, comici nazionali, giornalisti, personaggi televisivi e scienziati. Ogni bottage racconta una storia artistica che, in alcuni casi, è molto antica. È il caso dei Fratelli Capuano, Ferrigno, Gambardella e Di Virgilio.
La tradizione del presepe napoletano
La rappresentazione
tipica del presepe napoletano ha origine nel ‘700 e costituisce un vero e proprio stile di vita. La prima documentazione risale al 1021, ma solo nel ‘600 il presepe si impose con forza nella tradizione partenopea, passando da una semplice rappresentazione della grotta della Natività a una complessa e ricchissima, dove l’elemento profano si faceva sempre più articolato. Apparvero abitazioni e osterie, bancarelle piene di frutta, verdura e carni, e presero forma straordinarie rappresentazioni urbane, del tutto simili all’aspetto di una città dell’epoca, popolata da statuette vestite con costumi seicenteschi.
Attraversando i secoli,
questa tradizione è giunta fino ai giorni nostri, mantenendo pressoché inalterate le sue caratteristiche fondamentali. Accanto ai membri della Sacra Famiglia e ai Re Magi, il presepe napoletano affianca alcuni personaggi che sono diventati punti di riferimento per ogni preparazione: Benino, il pastore che si risveglia all’annuncio angelico del nascita di Gesù, Cicci Bacco, l’oste o vignaiolo e ben 12 venditori (uno per ogni mese dell’anno), tra cui il salumiere, il castagnolo, il panettiere, il fruttivendolo, il pescivendolo, etc. L’esempio più straordinario di presepe monumentale è senza dubbio quello Cuciniello, ospitato nel Museo Nazionale di San Martino, che conta 173 figure umane, 10 cavalli, 42 angeli, oltre 300 oggetti ornamentali e persino 2 scimmie.
Qual è il periodo migliore per visitare San Gregorio Armeno?
l periodo migliore per vedere il San Gregorio Armeno è Natale, ma i maestri sono all’opera tutto l’anno, modellando terracotta per creare i pastori. Questi straordinari artigiani sono anche le persone più adatte per avere consigli su tutto ciò che riguarda la tradizione del presepe, compresi i nomi, i ruoli e i simbolismi legati a ciascun pastore.