Visitare i Musei di Napoli: Madre e Capodimonte

Piccola guida ai musei napoletani
Napoli. Chi pensa a questa città, in fondo, pensa alla sua allegria, alla creatività, alla musica, al cibo, alla pizza… Napoli è una città aperta, rumorosa, che si scopre davvero scrutandola e talvolta lasciando la scoperta al caso. Presenta però musei di grande interesse, alcuni dei quali di fama internazionale. Sono almeno una decina quelli che vale la pena visitare, ma 2 sono davvero imperdibili.

I musei di Napoli: il Madre

Dimenticate presepi, chiostri, catacombe e chiese barocche. Il museo d’arte contemporanea Donnaregina, noto come museo Madre, custodisce tesori di arte contemporanea. La museografia, soprattutto la contestualizzazione delle opere e degli artisti, fanno del Madre uno dei luoghi più interessanti di Napoli.

Il museo prende il nome dall’edificio che lo ospita, ovvero il Palazzo Donnaregina. E questo, a sua volta, è intitolato al monastero di Santa Maria Donnaregina, fondato dagli Svevi nel XIII secolo. ù

L’ex Palazzo Donnaregina è stato trasformato dall’architetto portoghese Alvaro Siza per ospitare una collezione di opere d’arte di 8000 metri quadrati, un ristorante e una libreria.

(nell’immagine a sinistra, un’installazione di BiancoValente, sul terrazzo del Madre)

La collezione

 

La collezione Madre si sviluppa su 2 piani:

• il primo comprende principalmente le installazioni.
• il secondo ospita una retrospettiva dell’arte moderna e contemporanea dal 1950 ai giorni nostri.

Artisti e correnti

Impossibile fare un giro esaustivo di tutte le correnti oi movimenti artistici presenti al Madre:

concettualismo con fotografie in bianco e nero di edifici industriali dei Becher.
neoespressionismo con opere di Georg Baselitz, Anselm Kiefer.
arte astratta con Richter
espressionismo con Twombly.
fotografia di nudo Mapplethorpe, artista morto di AIDS nel 1989, noto per la mostra postuma nel 1990, che ha provocato la prima causa negli Stati Uniti contro un museo per aver violato la moralità.

Informazioni pratiche

Indirizzo: Via Luigi Settembrini, 79
Ingresso: 8€
Orari di apertura: Tutti i giorni dalle 10:00 alle 19:30 (domenica alle 20:00, chiuso il martedì)

 

Pop Art

Gli artisti della pop art sono rappresentati da collage di Richard Hamilton, serigrafie di Andy Warhol che rappresentano Elizabeth Taylor o Jackie Kennedy, opere di Lichtenstein o di John Baldessari e il suo Duchamp.

Ma anche installazioni e neon di Bruce Nauman, finti piatti di Claes Oldenburg, opere di Robert Rauschenberg tra pop art e costruttivismo, creazioni kitsch di Jeff Koons, ex marito della pornostar Ciocciolina.

Gilbert e Georges sono rappresentati da un’opera esilarante, “Shitty world”: l’obiettivo è rendere l’arte accessibile e mettere in discussione i tabù (sesso, morte, feci) nel modo più semplice possibile, non per scioccare ma per “de-shock”.

Minimalismo e Arte Povera

Il minimalismo è una reazione all’espressionismo astratto troppo soggettivo e alla pop art troppo figurativa. Gli artisti minimalisti sono, quindi, oggettivi, astratti, monocromatici, geometrici e anonimi.

Il Madre raccoglie le opere di
Carl Andre, Dan Flavin, Donald Judd, Sol LeWitt e Robert Morris. E poi c’è il monocromo di Yves Klein necessariamente… blu.

L’arte povera in Italia nasce alla fine degli anni ’60, in opposizione alla raffinatezza fredda e neutra del minimalismo, dell’industria culturale e della società dei consumi.

Il Madre ha riunito opere di Alighiero Boetti, Jannis Kounellis, Mario Merz con i suoi igloo, Michalangeo Pistoletto, Luciano Fabro e le sue sculture dall’Italia fatte di metallo frantumato.

I musei di Napoli: Capodimonte

La Reggia di Capodimonte si trova a nord del quartiere Sanità/Materdei di Napoli.

Era destinata a diventare una residenza di caccia, nel cuore del parco di Capodimonte. A più di un secolo dall’inizio dei lavori, il palazzo nasce su progetto dell’architetto del Teatro San Carlo, Giovanni Antonio Medrano.

Il Palazzo Reale non è diventato un museo, lo è stato sin dal suo inizio. Nel 1759, mentre l’opera non era ancora terminata, Carlo VII vi espose la collezione Farnese, ereditata dalla madre Elisabetta Farnese.

(nella foto a sinistra la Sala degli Arazzi)

La collezione

Il museo dispone di 160 sale su 3 piani:

1° piano: collezione Farnese e appartamenti reali
2° piano: galleria delle arti
3° piano: collezione di arte moderna e contemporanea.

Informazioni pratiche

Indirizzo: Parco di Capodimonte Via Miano 2 (Porta piccola), Via Capodimonte (porta grande)
Orari di apertura: dalle 8:30 alle 19:30, chiuso mercoledì
Biglietto: 12 € adulti, gratis per minori di 18 anni.

La collezione Farnese: maestri italiani e fiamminghi

Il 1° piano comprende un gran numero di dipinti medievali e altari di chiese provenienti da Napoli e dintorni.

La collezione Farnese incude dipinti dei maestri italiani Raffaello, Tiziano (tra cui Danae), Botticelli e Fiammingo con Brueghel il Vecchio.

Gli appartamenti reali meritano una visita per la loro decorazione. Le ceramiche sono state prodotte nello stabilimento nel parco di Capodimonte. Il salotto di porcellana (stanza 52) è deliziosamente kitsch.

L’arte napoletana

Il 2° piano ospita le opere d’arte napoletane, dal XIII al XVIII secolo: il più famoso è la “flagellazione di Cristo” del Caravaggio (sala 78), realizzato nel 1607 per la chiesa di San Domenico Maggiore.

Arte moderna

La collezione d’arte moderna è più ridotta.

Vesuvius” diretto nel 1985 da Andy Warhol contrasta con il resto. Dopo aver occupato un posto centrale, oggi l’opera non è più ospitata nel museo.