Cosa vedere al Centro Storico di Napoli?
Itinerario di mezza giornata: Napoli sotterranea - Cristo Velato - Santa Chiara
Itinerario centro storico: Napoli sotterranea
La visita alla Napoli sotterranea inizia dopo una discesa di 40 metri sotto il livello del suolo. I primi tunnel furono scavati circa 5000 anni fa. I greci sfruttarono, poi, le cave di tufo vulcanico per costruire le mura. Dopo di loro, i romani continuarono a scavare cunicoli per oltre 400 km per servire l’acquedotto destinato a rifornire tutta Napoli: la rete fu ulteriormente ampliata nel 1629. L’acquedotto venne utilizzato fino all’epidemia di colera del 1884, prima di essere abbandonato.
Durante la seconda guerra mondiale, i sotterranei di Napoli furono utilizzati come riparo contro i bombardamenti. In realtà, divennero luoghi di residenza per diverse migliaia di napoletani: la fruizione dei sotterranei, infatti, si estese anche oltre la guerra, perché si rese necessario ricostruire la città.
Le cisterne greco-romane
Tunnel molto stretti conducono ad antiche cisterne di epoca greco-romana. A queste cisterne avevano accesso abitazioni, conventi e palazzi. I pozzari erano incaricati di arrancare in questo labirinto per portare l’acqua in superficie.
L’agricoltura sotterranea a Napoli
Esistono ancora oggi, nei sotterranei di Napoli, una serie di sale dedicate all’agricoltura. In origine, si trattava di un esperimento destinato a riabilitare questi cunicoli, oggi, alcune coltivazioni sono rimaste, grazie all’umidità, alla temperatura favorevole e all’aria meno inquinata che all’esterno.
L’antico teatro greco-romano
A due passi dall’antico foro, l’attuale piazza San Gaetano, un vecchio basso (piccolo appartamento al piano terra), tutt’oggi abitato, custodisce una scala misteriosa che conduce ai resti di un antico teatro greco-romano: era uno dei più grandi della città di Neapolis e fu utilizzato dal IV secolo a.C. fino al II secolo d.C.
Presepi napoletani
La visita alla Napoli sotterranea si conclude con una mostra di presepi tipici del Settecento. Più che semplici scene della Natività, si tratta di vere e proprie miniature che si offrono agli occhi del visitatore.
Il Cristo velato
Situata nel centro storico di Napoli , la Cappella di San Severo fu costruita dalla famiglia di Sangro nel XVI secolo. In stile barocco, custodisce bellissimi affreschi e sculture tra cui Il Cristo Velato.
La sua storia è avvolta nel mistero. Pare che, a seguito di una miracolosa guarigione, il duca di Sangro fece erigere nel 1590 la cappella di Santa Maria della Pietà.
Nel XVIII secolo, il principe Raimondo di Sangro chiamò a decorare la cappella i migliori artisti dell’epoca.
Di pianta rettangolare, l’edificio presenta una navata e otto cappelle laterali. In origine, il pavimento in marmo intarsiato rappresentava un labirinto. Distrutto da un crollo, è oggi quasi scomparso, a eccezione di pochi frammenti situati davanti alla tomba di Raimondo di Sangro. Una scala conduce alla cripta, che custodisce le macchine anatomiche, scheletri di un uomo e di una donna esposti in scatole vetrate.
Molte decorazioni interne sono equiparate al simbolismo della Massoneria. La statua della Castità, ad esempio, si riferisce all’Iside velata che riserva la sua saggezza solo agli iniziati, mentre Il Disincanto rappresenta un uomo che si dibatte in una rete, simbolo di false credenze.
Creato da Giuseppe Sanmartino nel 1753, il Cristo velato è senza dubbio il capolavoro della cappella. L’artista ha rappresentato il Cristo sdraiato, coperto da un sudario trasparente che ne rivela i lineamenti. Fin dalla sua creazione, la scultura in marmo bianco è stata oggetto di molte speculazioni. La finezza del velo e il realismo dell’insieme denotano una maestria riconosciuta dai migliori scultori dell’epoca. Esiste anche una leggenda, secondo la quale sotto il velo si nasconderebbe un corpo di carne e ossa. Sarebbe stato il principe Raimondo di Sangro a trasformarlo in marmo, mediante un processo alchemico.
Santa Chiara
Ufficialmente conosciuto come Complesso Monumentale di Santa Chiara, il monastero è costoituito da una basilica e un piccolo museo, con una biblioteca religiosa. Tuttavia, Santa Chiara è famosa soprattutto per i suoi chiostri riccamente decorati.
La Basilica di Santa Chiara fu edificata per volontà di Roberto il Saggio, re di Napoli, che la dedicò a sua moglie, Sancia di Maiorca, nel XIV secolo. I chiostri decorati, però, vennero progettati nel XVII secolo. Il complesso venne distrutto nel 1943, a causa di un bombardamento delle forze alleate, ma i chiostri rimasero intatti.
Santa Chiara si compone di 72 colonne ottagonali rivestite di maioliche dipinte a mano: ogni singola piastrella è unica. La maggior parte dei dettagli sono decorativi, con accattivanti fiori blu e oro, limoni gialli e viti che si arrampicano sui pilastri. In mezzo, ci sono scene di vita rurale o raffigurazioni del mare mediterraneo.
L’ingresso alla chiesa è gratuito ma la visita ai chiostri costa 6 euro. La bellezza unica di Santa Chiara è qui, fuori, tra le piastrelle dipinte.