Cosa vedere a Napoli a Pasqua: i castelli della città

Piccola guida alle fortezze napoletane

Tra leggenda e romanticismo, i castelli di Napoli costituiscono una tappa obbligata per chiunque visiti la città. A Pasqua, il tour delle fortezze è tra i percorsi più godibili, grazie al clima mite che fa apprezzare il profumo del mare e il risveglio della natura. Sono almeno tre le tappe imperdibili per chiunque capiti in città. Per spostarsi tra una e l’altra e tuffarsi appieno nel clima napoletano, si può noleggiare una vespa e fermarsi a mangiare sul lungomare.

Le fortezze di Napoli: Casel dell'ovo

La posizione tra il mare e la città fanno di Castel dell’Ovo la fortezza più romantica di Napoli. E poi, come sempre da queste parti, ogni luogo è oggetto di scaramanzia. Tra i quartieri di San Ferdinando e Chiaia/Mergellina, il Castel dell’Ovo è il più antico di Napoli: è ubicato di fronte al mare, su una penisola che fu per lungo tempo l’isola di Megaride.

Quest’isola accolse i fondatori di Napoli, greci della città di Cuma, i quali accolsero i resti di Parthenope, una sirena metà donna e metà uccello, che provò a sedurre Odisseo. A Megaride finì anche santa Patrizia di Costantinopoli, lungo il viaggio verso Gerusalemme. Il suo sangue si liquefà ogni martedì presso la chiesa di San Gregorio Armeno.

 

Storie e leggende

Quest’isola accolse i fondatori di Napoli, greci della città di Cuma, i quali accolsero i resti di Parthenope, una sirena metà donna e metà uccello, che provò a sedurre Odisseo. A Megaride finì anche santa Patrizia di Costantinopoli, lungo il viaggio verso Gerusalemme. Il suo sangue si liquefà ogni martedì presso la chiesa di San Gregorio Armeno.

Prima del Castel dell’Ovo esisteva sull’isola una villa romana, poi al suo posto fu edificato un monastero di cui rimase solo la chiesa, quindi il posto venne occupato dal castello, costruito dai Normanni nel XII secolo.

Presa d’assedio più volte, la fortezza fu distrutta e ricostruita a più riprese, e perse la sua importanza in seguito all’edificazione degli altri castelli di Napoli: Castel Nuovo e Castel Sant’Elmo. Il suo aspetto attuale risale al 1503, quando il complesso fu restaurato dopo l’attacco ordinato da re Ferdinando II di Spagna.

Associare un castello a un uovo, certo, fa sorridere… La leggenda narra che il poeta Virgilio abbia deposto un uovo nel castello: i napoletani ritengono da sempre che la sua rottura possa costituire un presagio nefasto per la città. C’è chi, invece, attribuisce il nome del sito alla sua forma ovoidale. Resta il fatto che il castello costituisce un simbolo non solo della città, ma anche del temperamento dei suoi abitanti. A partire dal 1800, intorno al sito è stato costruito un borgo marinaro, che oggi accoglie i turisti con i suoi ristoranti di pesce.

Castel dell’Ovo si può visitare gratuitamente dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18, sabato e domenica fino alle 13.

Le fortezze di Napoli: Castel Sant'Elmo

L’austero castello di Sant’Elmo domina Napoli da 700 anni. Si trova in cima alla collina del Vomero: fu il re di Napoli Roberto d’Angiò a ordinare la sua costruzione, nel 1329, per accogliere un’antica chiesa del X secolo dedicata a San-Erasmo, il cui nome è gradualmente cambiato in Sant’Elmo.

Completato nel 1343, la fortezza fu venduta al re d’Aragona all’inizio del XV secolo. Nel 1537 divenne una fortezza militare, per la sua conformazione: l’edificio, infatti, è scavato nel tufo, una roccia tenera di origine vulcanica, che gli conferisce il suo colore giallastro.

Alla fine del ‘500, il complesso subì nuovi danni e nel ‘700 fu assediato dagli austriaci e poi trasformato in carcere, in seguito ai moti del 1799.

 

Oggi, a castel Sant’Elmo si accede attraversando un ponte levatoio, che conduce alla piazza d’armi. L’interno del castello non è accessibile ai visitatori, ma ospita un centro multiculturale, che organizza regolarmente mostre, concerti e spettacoli. Diverse sale sono occupate dal Museo Napoli Novecento, dove, tra gli altri, si possono ammirare dipinti e sculture di artisti napoletani rappresentativi del XX secolo, come Le quattro giornate di Napoli di Raffaele Lippi.

Tra i suoi tesori, la fortezza sfoggia anche un curioso orologio, che confonde i visitatori: secondo il suo ideatore, rappresenta il tempo interiore, motivo per cui le sue lancette girano al contrario.

Il castello è aperto alle visite tutti i giorni, dalle 8.30 alle 17.



Le fortezze di Napoli: Castel Nuovo

Nel centro della città di Napoli, di fronte al porto, si erge Castel Nuovo, il terzo di Napoli, un edificio imponente e un po’ sinistro. Chiamato dai napoletani Maschio Angioino, occupa il quartiere di San Ferdinando, il centro aristocratico di Napoli e offre una vista panoramica sul Golfo di Napoli e sul Vesuvio.

Il castello ospita il Museo Civico, dov’è possibile ammirare dipinti risalenti al periodo tra il XVI e il XIX secolo, sculture e oggetti d’arte religiosa. In estate, il teatro San Carlo occupa il cortile di Castel Nuovo, per alcune rappresentazioni.

 

La storia

Nel 1279 Napoli aveva già due castelli, Castel dell’Ovo e Castel Capuano (chiuso al pubblico). Fu il re Carlo I d’Angiò, fratello del re di Francia, a decidere la sua costruzione, che fu completata in soli 3 anni: divenne la residenza preferita del re e accolse illustri artisti del Rinascimento, da Boccaccio a Petrarca e Giotto. Nel 1442 la dinastia degli Angioini fu sostituita sul trono del Regno di Napoli dagli Aragonesi di Spagna e Castel Nuovo fu completamente ricostruito. Nel 1452, l’ingresso fu abbellito da un arco trionfale in marmo e vennero edificati nuovi bastioni, per resistere meglio alle artiglierie. La fortezza si può visitare dal lunedì al sabato, dalle 9 alle 19.